giovedì 8 gennaio 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - MarlErio

- Onii- chan... -
Marlene se ne stava seduta sul letto di Robert con lo sguardo serio di chi deve parlare di qualche cosa di molto importante.
Il problema con lei era, però, che a volte aveva quello sguardo anche quando decideva di coinvolgere il cugino in qualche sua idea e quindi per Robert era difficile comprendere cosa voleva davvero e, quindi, come doveva comportarsi lui.
Robert la osservò con attenzione cercando di capire quali fossero le sue intenzioni.
Aveva indossato la versione teta della divisa scolastica, quella che da quando aveva iniziato a chiamarlo onii-chan indossava più spesso, anche quando non dovevano andare a scuola, e si stava massaggiando la tibia.
Questo, però, non aiutava molto Robert a capire cosa volesse quella mattina Marlene.
La posizione che aveva preso sedendosi sul letto e massaggiandosi la tibia poteva essere anche un momento fan service e non avere nulla a che vedere con quello che doveva o voleva dirgli.
- Hai sbattuto? - le domandò Robert decidendo di rompere, comunque, quel silenzio.
- Si - sussurrò - continuando a massaggiarsi.



- E fa male? - le chiese allora. Domanda alquanto idiota, lo ammise anche lui subito dopo averla fatta. Se aveva sbattuto e si stava massaggiando la parte offesa era abbastanza chiaro che facesse anche male.
- Si - rispose sempre con un sussurro.
- Cosa vuoi che faccia? - decise, infine, di chiederle.
- Portarmi a scuola nel portapacchi della bicicletta! - gli rispose.
- Solo se accetti di farti chiamare Erio per tutto il viaggio! - sorrise Robert riuscendo finalmente a comprendere cosa volesse Marlene.
Era qualche giorno che stava leggendo Denpa onna to seishun otoko* e il giorno prima avevano visto per la prima volta alcuni episodi dell'anime che era stato tratto dalla light novel.
In poche parole la protagonista di quella light novel, Erio, era una bellissima ragazza che si era convinta di essere una aliena giunta sulla Terra per osservare i terrestri. Grazie al cugino, da poco trasferitosi a vivere con lei e sua madre, si rende conto di essere una terrestre e cerca di integrarsi nella vita reale continuando, però, a farsi scarrozzare dal cugino dentro il portapacchi anteriore della bicicletta.
- Stavo pensando, che, in effetti, con i capelli lunghi, a parte il colore, un po' gli somiglieresti ad Erio! - le disse poi - Forse un po' più carina ma gli somiglieresti! -
- Sono più carina con i capelli lunghi o con quelli corti? - gli domandò all'improvviso.
Robert rimase per qualche secondo interdetto da quella domanda. Era la prima volta che gli chiedeva di paragonare la Marlene attuale e quella con i capelli lunghi e doveva ponderare bene la risposta.
A Robert piaceva Marlene, punto e basta. Poteva avere i capelli lunghi, corti, poteva essere calva o canuta, a lui sarebbe sempre e comunque piaciuta. Semplicemente perché era lei. La sua adorata cuginetta.
- Devo essere sincero? - le domandò guardandola.
- Certo! - decretò seccamente.
- Sei bellissima a prescindere dai capelli!  - le rispose facendola arrossire un pochino.
- È ora di andare a scuola! - vennero richiamati dalla tata che entrò nella stanza.
- Si! - esclamò Marlene schizzando giù dal letto, poi si voltò verso Robert - Puoi chiamarmi MarlErio fino alla scuola! -...

*Teoricamente nel periodo in cui si svolgono i fatti narrati in queste storie questa light novel e l'anime derivato non sono stati ancora pubblicati. Si tratta di una licenza poetica come molte altre presenti in questa raccolta.

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