giovedì 15 gennaio 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - la discesa di Cedar Hill

- Onii- chan... -
- Più veloce, onii-chan... - Marlene incitò il cugino a pedalare più veloce mentre lei, dentro il portapacchi anteriore della vecchia bicicletta da passeggio, si godeva il vento tra i capelli.
Erano usciti dal parco della villa e si erano diretti verso la scuola sfrecciando in mezzo alle persone e agli altri studenti che stavano andando a scuola cercando di non investire nessuno o di non andare a spalmarsi contro qualche albero. In un paio di occasioni, a dir la verità, ci era mancato davvero poco. Così come era mancato davvero poco a che finissero tutti e due a terra.
Un po' per la velocità un po' per il fatto che la visuale della strada era parzialmente bloccata dalla testa di Marlene, Robert era costretto a rapidi quanto improvvisi cambi di direzione per evitare qualche pedone o un albero che improvvisamente gli si parava dinanzi e questo, unito al fatto che il peso di Marlene tendeva a sbilanciare il mezzo e a rendere poco reattivo il manubrio, faceva si che il riuscire a mantenere l'equilibrio non fosse proprio una passeggiata.
- Più veloce onii-chan - continuò ad incitarlo Marlene. Si stava divertendo e non lo stava affatto tenendo nascosto.



- Più di così credo non sia possibile! - le disse Robert. Si stava divertendo anche lui. Nonostante stesse pedalando come un forsennato dando fondo a tutte le riserve di energia che aveva, nonostante fosse sicuro che il giorno dopo avrebbe avuto tutti i muscoli in rivolta e nonostante era convinto che stavano rischiando l'osso del collo si stava divertendo.
- La discesa di Cedar Hill! - gli propose Marlene improvvisamente.
Avrebbero dovuto fare una lunga deviazione e non avrebbero fatto in tempo ad arrivare a scuola per l'inizio delle lezioni ma, ragazzi, la discesa di Cedar Hill era probabilmente la cosa più folle che i ragazzi di quella zona di Autore potessero fare.
Tre chilometri di discesa verso il mare in un susseguirsi di tornanti che portava diritta verso il mare.
I più coraggiosi l'affrontavano utilizzando al minimo i freni e giunti alla fine puntavano verso un dosso che, se preso nel punto giusto, li faceva volare fino al mare. I meno coraggiosi, invece, iniziavano a frenare molto prima e cercavano, speravano, pregavano di fermarsi prima della spiaggia. Per tutti e due, in caso di successo c'era la gloria mentre, in caso di insuccesso c'era la sicurezza di fare un volo alquanto rovinoso e la possibilità quasi certa di finire in ospedale.
Robert e Marlene l'avevano fatta una sola volta, un paio di anni prima, frenando in continuazione ed arrivando alla spiaggia con i pattini dei freni praticamente ridotti al minimo. Non c'era stata la gloria per loro ma, fortunatamente, neanche l'ospedale ma nonostante questo, quando la tata lo venne a sapere gli vietò di prendere la bicicletta per sei mesi.
Non perché erano i nipoti del Monarca, non perché erano gli eredi del gruppo finanziario più potente di Autore, ma semplicemente perché avevano rischiato di farsi male.
- La discesa di Cedar Hill! - ripeté Robert quasi a cercare di convincersi.
Ragazzi, nessuno l'aveva mai fatta con una vecchia bicicletta da passeggio con i freni malandati e una cugina nel portapacchi anteriore. Sarebbe stata una discesa da record. Avrebbe solo dovuto tener conto del peso di Marlene durante le curve, frenare di tanto in tanto per evitare di prendere troppa velocità e rallentare per bene negli ultimi cento metri.
E la tata, poi, non sarebbe mai venuta a saperlo.
L'altra volta erano stati loro a dirglielo ma questa volta si sarebbero ben guardati dal...
Il trillo improvviso del cellulare di Marlene li fece fermare.
- Onii-chan... - sussurrò Marlene dopo aver risposto - era la tata. Mi ha detto che se proviamo ad andare a Cedar Hill non ci vieterà solo di prendere la bicicletta per altri sei mesi ma ci terrà praticamente agli arresti domiciliare per tutto il tempo! -
Robert accolse la notizia con un sorriso sbilenco. Quella era la loro tata...

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