giovedì 19 marzo 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - sei pronto per la punturina?

- Robert -
- Come ti senti Robert? - la voce bassa e titubante di Marlene un po' scosse Robert ma quello che veramente lo fece preoccupare fu il fatto che Marlene aveva deciso di lasciar perdere, almeno in quell'occasione, tutta la storia della sorellina tsundere che stava recitando da quando si era tagliata i capelli.
Per un attimo gli venne in mente che quello che aveva non era un banale raffreddore con qualche linea di febbre ma una cosa ben più grave, probabilmente mortale, sicuramente incurabile e che la tata aveva deciso di tacergli per non farlo precipitare nel baratro della disperazione.
Forse aveva un cancro, o forse si trattava di una qualche malattia congenita tipo pervietà del dotto di Botallo o la tetralogia di Fallout*, oppure aveva contratto una malattia infettiva capace di portare alla morte in pochi giorni. Febbre, mialgie, astenia. Senza ombra di dubbio si trattava di una qualche malattia infettiva.
Subito dopo, però, decise di scartar quest'ultima ipotesi.
La tata non avrebbe mai permesso a Marlene di entrare in contatto con lui se ci fosse stato il rischio di contagio.
Certo, fermare Marlene non sarebbe stato facile e, Robert si disse, probabilmente anche la tata non ci sarebbe riuscita.
Quando si metteva qualcosa dentro quella testolina bionda riuscire a farle cambiare idea era decisamente difficile.



Ma non era quello il momento di permetterle di fare troppo la testarda. Se davvero aveva una malattia infettiva grave, letale, incurabile non poteva correre il rischio di contagiarla.
- Forse non è il caso di entrare qui! - le disse girandosi lentamente e a fatica nel letto per voltarsi verso Marlene - Potrebbe essere per... -
Le parole gli morirono in gola.
- Onii-chan - sussurrò guardandolo dolcemente mentre, vestita con un camice pieno di fragoline e con in testa una cuffietta da infermiera, teneva in braccio una siringa dalle dimensioni abnormi e con un ago dalle dimensioni adeguate a quelle della siringa - Sei pronto per la punturina? -
- Gah! - fu l'unica cosa che riuscì ad uscire dalla gola di Robert. E non solo per la siringona.
Il camice che Marlene aveva indossato era tremendamente corto e il bordo inferiore tendeva ad essere sollevato dalla parte più larga del corpo del siringone che vi si impigliava creando, così, un classico momento fan service.
Ma oltre questo, parte del Gah! era legato anche all'imponente siringone che Marlene stava stringendo a se.
Non tanto per le dimensioni mastodontiche della siringa, decisamente fuori misura per qualunque tipo di uso medico-clinico, ma per l'ago.
Non sembrava finto, di gomma o di plastica, ma sembrava essere a tutti gli effetti un vero e proprio ago in acciaio.
Sicuramente Marlene stava scherzando, non voleva davvero fargli una puntura con una cosa del genere.
Ragazzi, la puntura di una siringa del genere avrebbe fatto secco un bisonte americano adulto e in piena salute, figuriamoci un comune ragazzo per di più febbricitante e astenico.
Almeno, si disse poi, non sto per morire.
Se Marlene aveva voglia di giocare voleva dire che lui non aveva nulla di grave e che si trattava davvero di un banale raffreddore.
- Credo di stare già meglio! - le disse indeciso se continuare a fissare la punta dell'ago o il bordo del camice che si sollevava o si abbassava a seconda di come Marlene si muoveva.
- Dopo questa punturina starai ancora meglio! - sorrise Marlene.
Sarò morto, gorgogliò tra se.
- Marlene, posa quella cosa prima di far male a qualcuno! - intervenne improvvisamente la tata entrando nella stanza.
Salvo, esultò Robert vedendo il donnone di oltre duecento chili che era stata la tata del nonno e che adesso era la loro.
- Robert, è l'ora della medicina! - gli disse poi sistemando sul comodino vicino al letto un vassoio con un paio di compresse ed un bicchiere d'acqua.
- Una puntura lo avrebbe fatto guarire prima! - sbuffò Marlene.
- Grazie! - sorrise. Anche se sapeva che quelle compresse avevano un sapore orribile le preferiva di gran lunga al siringone con cui si era presentata Marlene.
Il suono di uno starnuto fece voltare improvvisamente sia la tata che Robert verso Marlene.
- A quanto pare sei riuscita ad ammalarti anche tu! - sorrise bonariamente la tata.
- Siamo cugini, è normale che ci si ammali insieme! - tirò su leggermente con naso prima di fare un nuovo, piccolo ed adorabile, starnuto.
- Corri a metterti qualcosa di più pesante e poi infilati subito a letto! - le ordinò la tata sospirando con dolcezza.
Stava con loro sin dalla nascita e ormai non c'era più nulla dei suoi due piccolini che la poteva stupire.
Ed infatti rimase impassibile quando, poco meno di un minuto dopo vide Marlene tornare di corsa nella stanza di Robert con indosso il suo pigiamo a fragole per poi infilarsi nel letto del cugino.
- Vado a chiamare il dottor Never! - sorrise uscendo dalla stanza - Preferisci prendere delle compresse o fare una puntura? -
- Solo se me la fa Robert! - sorrise rispondendo e accoccolandosi accanto al cugino...

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* Il nome corretto sarebbe tetralogia di Fallot ma Robert, febbricitante, si confonde con il famoso gioco Fallout di cui sono, per l'appunto, usciti quattro giochi alla data di realizzazione di questa storia. All'epoca in cui sono ambientati i fatti, invece, ancora non erano usciti tutti e quattro ma, come al solito, mi prendo qualche licenza poetica.

© suinogiallo2015

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