mercoledì 1 gennaio 2014

Marlene Shorts - Happy New Year

Poteva trovarsi anche all'altro capo del mondo ma per lei il nuovo anno iniziava nel momento in cui iniziava anche per Robert.
E la cosa a volte aveva dei risvolti decisamente comici. Come quella volta che durante una riunione a Roma per la traduzione dell'ultimo romanzo del cugino in italiano a pochi minuti da mezzogiorno bloccò tutto, fece tirare fuori dalla sua segretaria dei bicchieri, una bottiglia di spumante e, in streaming con Robert che si trovava a Kiribati per raccogliere materiale per un suo romanzo, costrinse tutti a festeggiare il nuovo anno. Immaginate le facce dei seri e compassati editor che probabilmente già infastiditi dalla decisione di fare quella riunione l'ultimo dell'anno videro l'artefice di tutto alzarsi e brindare al nuovo anno davanti allo schermo del suo tablet costringendoli, per di più, a fare lo stesso.
Ma quell'anno erano nello stesso posto e nello stesso momento. E per di più erano a casa, nella villa che il nonno aveva fatto costruire per loro sulla scogliera di Autore. Ed una volta tanto da soli.
La Tata era andata nella Zona Interdetta a trovare i suoi parenti mentre Delphine era tornata a casa dai suoi per festeggiare il Natale e il nuovo anno e quindi, caso quasi più unico che raro, Robert e Marlene erano da soli davanti al grande camino nella biblioteca grande in attesa che scoccasse la mezzanotte per darsi gli auguri di buon anno e, poi, uscire sulla terrazza a picco sulla scogliera per lanciare le due lanterne kongming nelle quali avevano inserito i loro propositi per il nuovo anno.
Era stato il nonno, quando avevano due anni, a fargli iniziare quella tradizione che, per molti anni era stata sempre rispettata ma che, a causa dei loro impegni, negli ultimi anni era stata purtroppo abbandonata.
Brindare al nuovo anno a mezzogiorno andava pure bene, far volare una lanterna kongming sui cieli di Roma sarebbe stato, invece, poco gradito oltre che foriero di rischi.
Quell'anno, però, sarebbero stati insieme, a casa loro, e Marlene si era dedicata con cura alla preparazione delle piccole mongolfiere di carta. Aveva spedito Robert alla ricerca dei materiali e poi, una volta avuti, si era chiusa nel suo studio, di Robert per intenderci, a costruirle. Il tocco finale sarebbe stato quello di appendervi sotto i due cartoncini con scritti, rigorosamente in giapponese come aveva insegnato loro il nonno, i propositi per il nuovo anno e di farle volare sull'oceano.
Un piccolo trasmettitore gps avrebbe fatto sapere quale delle due lanterne avrebbe volato di più e vincere quella specie di piccola gara tra di loro sareb
be stato di buon auspicio per il raggiungimento dei propositi.
Per qualche strano scherzo del destino la lanterna di Robert non era mai riuscita a volare per più tempo di quella di Marlene mentre nessuno dei due era mai riuscito a battere il record di volo stabilito dal nonno nel millenovecentoottandadue, quando la sua lanterna atterrò morbidamente al centro della piazza della passera a Firenze. (nota 1)
Comunque, ancora non era mezzanotte, e i due, seduti sul tappeto davanti al grande camino se ne stavano in attesa senza proferire parola mentre il grosso orologio a pendola scandiva il tempo.



Note
1 - si tratta di un errore storico, infatti sebbene a Firenze esista davvero una piazza della passera nel 1982 si chiamava ancora piazza dei sapiti e solo nel 2005 è stata ribattezzata con il nomigliolo che gli era stata affibbiato dal popolino forse a causa di un famoso casino esistente li vicino (cfr. Wikipedia)

Per visualizzare questa storia nel suo layout originale (in pdf) clicca qui

© 2014 suinogiallo

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