martedì 27 maggio 2014

Marlene Shorts - foto ricordo

Marlene Shorts
foto ricordo

La prima cosa che Marlene vide nella sua vita fu il faccione roseo di Robert.
Di solito si vede il volto del ginecologo o dell'ostetrica che, sadicamente, si divertono a infilarti cose strane dentro il naso e la bocca mentre, dopo essere stati sfrattati da quel posticino caldo e tranquillo, si cerca di respirare e di capire cosa diavolo sia successo. Il volto della madre, stravolto e sudato nel caso di un parto naturale o tranquillo e rilassato nel caso di un cesareo, di solito, invece, è la seconda cosa che si vede. Nel suo caso, invece, sembrava avesse deciso che appena nata non le importasse nulla del mondo intorno e, stoicamente, tenne gli occhi chiusi fino a che l'infermiera della nursery non la mise nella culla. Fu allora che li aprì e vide il volto di suo cugino, nato due minuti prima, e istintivamente lo abbracciò. Goffamente, come un neonato può fare, ma protese le braccia paffutelle e gliele mise intorno al collo avvicinando poi il volto a quello del cugino quasi a volerlo baciare. Quella fu anche la loro prima foto insieme.
- La scattò il nonno, ricordi? - gli domandò Marlene mentre stavano guardando le loro vecchie foto insieme.
- Ero appena nato e probabilmente stavo dormendo! - le rispose Robert - Non dirmi che tu ricordi tutto? -
- Certo! - sorrise - Io non stavo dormendo! - poi voltò pagina e gli mostrò la foto di loro due insieme, nel passeggino, mentre la tata li portava nella villa sulla scogliera che il nonno aveva fatto costruire per loro - Qui è quando ci siamo trasferiti nella villa! -
- Non capisco perché anche nel passeggino dovevamo stare insieme! E non solo, ci facevano stare insieme praticamente sempre. Anche nel lettino! - bofonchiò Robert - Tu hai sempre avuto la cattiva abitudine di tirare calci mentre dormi! Ed io sono sempre stato il tuo bersaglio preferito! -
Avevano smesso di dormire nello stesso letto tutte le notti compiuti i dieci anni quando finalmente la tata decise che erano abbastanza grandi per avere le loro stanze personali.
Già, la tata. Un donnone di oltre centocinquanta chili che li aveva accuditi praticamente da sempre dato che i loro genitori per seguire gli affari di famiglia erano sempre in giro per il mondo. Avevano trovato dei vecchi dagherrotipi in cui c'era già anche lei, sempre uguale, stesso peso e stessa età indefinita. Il sospetto che fosse una Antica a cui la famiglia da sempre affidava la cura dei propri piccoli non era poi così tanto campato in aria. Soprattutto vedendo l'agilità con cui riusciva a muovere il suo corpo pachidermico e l'estrema cura che metteva nel seguirli e proteggerli. Non solo, infatti, era la loro tata ma se serviva diventava anche la loro bodyguard.
- Questa te la ricordi? - gli chiese girando di nuovo la pagina del poderoso album e mostrandogli una foto di loro due con la divisa della scuola elementare che si tenevano per mano.
- Primo giorno di scuola! - sorrise - Hai sorpreso tutti quando hai mostrato che non solo sapevi già leggere e scrivere ma che eri anche capace di fare le quattro operazioni matematiche di base! -
- Eri capace anche tu! - gli ricordò - Ma chi lo sa perché si stupirono solo di me! -
- Forse perché io ho evitato di farlo sapere a tutti correggendo la maestra! - sorrise di nuovo.
Continuarono per alcune ore soffermandosi a volte di più su qualche foto e saltandone altre, poi si fermarono a guardare una foto che era stata scattata quando avevano compiuto sedici anni e, come da tradizione, gli erano stati svelati alcuni segreti della loro famiglia e, soprattutto, erano stati fatti entrare nella Zona Interdetta.
Erano ritratti di fronte all'unico accesso della Zona, una grotta presidiata notte e giorno da membri scelti della Pattuglia e il cui accesso era permesso solo ai membri della loro famiglia. Avevano i volti tesi ed anche un po' preoccupati dato che da tradizione non gli era stato detto nulla su cosa avrebbero visto o incontrato. E come in quasi tutte le loro foto insieme si tenevano per mano. Marlene indossava un cappello e dei pantaloni mimetici e da li a poco si sarebbe legata i capelli dietro la testa per evitare di rimanere impigliata da qualche parte ma, per la foto aveva deciso di lasciarli come era abituata ad averli.
In quell'occasione avevano scoperto molte cose sul passato della loro famiglia e sul loro futuro e, in una seconda foto, scattata all'uscita si tenevano ancora per mano ma i loro volti erano decisamente meno tesi e preoccupati... 

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© 2014 suinogiallo

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