martedì 22 aprile 2014

Marlene Shorts - lo sai che ti amo

Marlene Shorts
lo sai che ti amo


- Sei proprio sicuro di non voler venire? - Gli domandò Marlene mentre la tata finiva di aiutarla a indossare il lungo vestito nero che il nonno gli aveva regalato per quella festa.
- Lo sai che queste feste non mi piacciono - le rispose Robert dandole le spalle - sono noiose. La maggior parte degli invitati sono o membri del Consiglio o industriali, tutta gente che ha come minimo sessant'anni e che passerà la maggior parte del tempo intorno al nonno per chiedergli qualcosa ed io, sinceramente, non ho nessuna intenzione di starmene li come un ebete a sentire discorsi sui massimi sistemi facendo anche finta di capirli! -
- E non pensi a me, da sola, a dover ascoltare tutti questi discorsi? - gli disse, piccata, Marlene.
- Se vuoi puoi anche non andarci - le disse - il nonno non mi sembra abbia detto che siamo obbligati a partecipare! -
- Ma sai benissimo che lui ci terrebbe! - ribatté - Soprattutto alla tua presenza! In fondo l'erede designato sei tu e sarebbe anche ora che iniziassi a partecipare a qualcuna di queste feste! -
Questa era la cosa che più mandava su tutte le furie Robert. Il fatto che fosse nato pochi minuti prima di Marlene faceva di lui il primogenito e quindi quello che avrebbe preso il posto del nonno alla guida del paese. A volte pensava che Marlene l'avesse fatto apposta a nascere quei due minuti dopo. Diavolo, la madre aveva avuto le doglie due giorni prima ed era rimasta in sala travaglio qualcosa come trentasette ore prima che lei nascesse, esattamente due minuti e ventidue secondi dopo di lui, il tempo che l'ostetrica entrasse nella sala parto e informasse tutti che nella sala attigua era nato un bel maschietto vispo.
- Ed anche io ci terrei! - gli disse poi di nuovo Marlene - Il nonno ti ha mandato uno smoking niente male. Ho visto quando lo hai provato e, fattelo dire, ti sta davvero bene! -
- Non lo indosserei neanche se fosse l'ultimo vestito rimastomi! - toccò a lui ribattere secco - Sai che odio quei vestiti così, come dire, rigidi! Ho sedici anni, adoro i jeans e le camicie e non mi vestirò mai da pinguino! Sono troppo giovane per vestirsi come una vecchia mummia incartapecorita! -
- Ho sedici anni anche io, e a me non dispiacciono i vestiti un po' più eleganti! - mugugnò - E non provarti a dire che sembro una mummia incartapecorita! -
- Per te è diverso - cercò di riprendersi, diavolo ragazzi, Marlene era una ragazza dolce e gentile ma farla arrabbiare non era di certo consigliabile - su di te starebbe bene qualsiasi cosa, anche una tuta da palombaro! -
- Grazie - sorrise - ma ti sarei davvero molto più grata se venissi anche tu! -
- Signorina - intervenne improvvisamente la tata finendo di tirare su la lampo sul dietro del vestito - non insisterei se fossi in lei! A questa festa parteciperanno anche i figli di alcuni consiglieri e di alcuni industriali che potrebbero essere un ottimo partito per lei! Avere suo cugino al fianco potrebbe essere deleterio per lei. - poi girandole un po' intorno - Con questo vestito sono sicura che ci saranno molti ragazzi che faranno a gara anche solo per ricevere un sorriso da lei! -
- Non è che mi... - iniziò a dire Marlene venendo interrotta dalla tata che delicatamente le posò una mano sul braccio.
- D'altronde - continuò poi facendo un occhiolino di intesa alla ragazza - alla sua età deve iniziare anche un po' a pensare ai ragazzi! -
- In effetti - ricambiò l'occhiolino di intesa con la tata - stavo leggendo le cronache mondane e devo dire che il figlio del consigliere Weiss non è male! -
- Immagino che per il nipote del Monarca facciano uno strappo alla regola - iniziò a borbottare Robert.
- Cosa? - gli chiese la tata.
- Stavo pensando - borbottò - che potrebbero fare uno strappo alla regola e permettermi di entrare anche in jeans -
- Penso proprio di no - rispose Marlene sorridendo - si tratta di una festa considerata tra le più importanti dell'anno. Saranno tutti in smoking, figurati se fanno entrare un tizio in jeans e camicia bianca! - poi, guardando la tata - Ed io comunque mi vergognerei a farmi vedere insieme a una persona vestita così ad una festa importante! In pizzeria o magari al cinema andrebbe anche bene, ma ad una festa di alto livello proprio no! -
- Come preferisci! - sbottò infine Robert - Divertiti! - e senza dare tempo a Marlene di ribattere uscì dalla stanza.
- Credi che abbiamo esagerato? - domandò alla tata sentendosi un po' in colpa. Conosceva Robert e sapeva che, a volte, non riusciva a capire gli scherzi.
Non che fosse privo di senso dell'umorismo, anzi, a volte riusciva a farla ridere per ore intere ma, a volte capitava che fraintendesse quello che gli si diceva e partiva per la tangente. Negli anni sarebbe cambiato ma per il momento era ancora così.
- Finisci di prepararti - le rispose tranquillamente la tata.
- A dir la verità preferisco non andare - sussurrò - penso che indosserò il pigiama e andrò da lui a chiedergli scusa -
- Finisci di prepararti! - le disse, con tono quasi perentorio, la tata.
- Non mi va che rimanga da solo - le disse poi - soprattutto dopo che abbiamo litigat...-
Non riuscì a completare la frase che la porta della stanza si aprì all'improvviso.
- Le scarpe di vernice però non le metto! - le disse Robert entrando nella stanza con indosso lo smoking - E, scusami! Non avevo capito che ci tenessi così tanto che ti accompagnassi a questa festa! -
- Lo sai che ti amo? - sussurrò sorridendo Marlene...

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